Sei stato vittima di un caso di
malasanità o di un errore medico?
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risarcimento
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In maniera totalmente gratuita, analizziamo preliminarmente il tuo caso per valutare la sussistenza di una responsabilità del medico e/o della struttura ospedaliera e, in caso di esito positivo, ti seguiamo in tutte le fasi stragiudiziali e giudiziali per farti ottenere il giusto risarcimento.
Il compenso dei professionisti che ti seguiranno in tutto l’iter risarcitorio sarà dovuto in misura percentuale solo sul risarcimento che riesci ad ottenere. Ciò vale a dire che non rischi nulla: in caso la controversia dovesse risolversi in un nulla di fatto non dovrai sborsare alcunché.
Proprio per questo motivo il nostro studio prende in carico solo casi di malpractice sanitaria che risultano fondati a seguito di un’approfondita e rigorosa analisi effettuata dal medico legale e dell’avvocato specializzato, al fine di evitare inutili dispendio di tempo ed energie sia da parte del potenziale cliente che del team di professionisti.
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Qui sotto puoi leggere di casi risolti. Il cognome è stato oscurato per motivi di Privacy
l sig. Vito A. nel mentre prestava attività lavorativa si infortunava con attrezzo di lavoro al braccio sinistro sicchè si recava immediatamente presso l’Ospedale della propria città dove gli veniva riscontrata una vasta ferita lacero contusa e dimesso con invito a recarsi il giorno successivo presso il medesimo nosocomio.
A seguito della copiosa fuoriuscita di sangue il medesimo era costretto a recarsi nuovamente presso altro nosocomio ove veniva immediatamente sottoposto ad intervento chirurgico avendo il secondo medico verificato una lacerazione del tendine.
A seguito di quanto sopra il sig. Vito ha introdotto giudizio contro la struttura ospedaliera richiedendo il risarcimento del danno patito atteso che il ritardo nell’esecuzione dell’intervento ha comportato un grave danno non più recuperabile con il secondo intervento ed una impossibilità di svolgere l’attività lavorativa svolta precedentemente.
Luigi D.R. ritornava da un viaggio nel sub-continente indiano presentando sul proprio corpo eruzioni cutanee puntiformi, rossastre e pruriginose sicchè si rivolgeva al proprio medico di base il quale gli prescriveva una pomata antibiotica.
A seguito del peggioramento della sintomatologia cutanea ed in particolare dell’aumento delle dimensioni delle lesioni cutanee che divenivano purulente, Luigi si rivolgeva ad un dermatologo in una città del Nord Italia il quale gli prescriveva una terapia che si rivelava assolutamente inefficace. Peggiorando le proprie condizioni di salute Luigi D.R. si rivolgeva al P.S. dell’Ospedale della propria città che verificava la presenza di una grave patologia cutanea contratta nel viaggio nel sub-continente indiano e lo ricoverava sottoponendolo alle cure necessarie.
A fronte di quanto sopra il paziente procedeva ad incardinare giudizio civile nei confronti del medico dermatologo nell’ambito del quale il nominato CTU concludeva per la responsabilità dello stesso per non aver sottoposto Luigi D.R. agli esami necessari e per non avergli prescritto la necessaria terapia con obbligo di risarcimento nei confronti del nostro assistito.
Pasquale L., soggetto dell’età di 68 anni già affetto da numerose patologie, si sottoponeva a tac addome dalla quale risultava la presenza di un cancro epatico.
Qualche giorno dopo si sottoponeva ad intervento chirurgico per la resezione della neoplasia a seguito delle quali intervenivano gravi complicanze per cui il paziente, nonostante la sottoposizione a nuovo intervento chirurgico, decedeva qualche giorno dopo.
A seguito del decesso del proprio genitore Ernesto L. richiedeva copia della cartella clinica e degli esami strumentali cui era stato sottoposto il proprio padre e sottoponeva gli stessi all’esame dei medici-legali che collaborano con lo studio legale Pellegrini-Ficco da cui emergeva che il decesso era riferibile ad uno shock settico provocato dalla mancata somministrazione della profilassi antibiotica nelle modalità di cui alle linee guida di riferimento e non già alle gravi condizioni di salute del defunto come ritenuto dall’Azienda Ospedaliera.
Incardinato il giudizio innanzi il competente Tribunale civile nei confronti dell’Azienda Ospedaliera, il nominato CTU nella propria perizia medico-legale concludeva per la responsabilità maggioritaria della stessa per non aver l’equipe medica sottoposto Pasquale L. alla prescritta profilassi antibiotica con obbligo di risarcimento nei confronti dell’attore Ernesto L.
La madre della sig.ra Francesca O. era deceduta nel 2017 a causa di una caduta verificatasi all’interno di una struttura ospedaliera nella quale era stata ricoverata per non melio precisati problemi legati alla depressione. In particolare la sig.ra Tonia era costretta su di una sedia a rotelle che si è ribaltata provocando la caduta del femore e a distanza di qualche giorno la morte.
A seguito di quanto sopra la sig.ra Francesca ha introdotto giudizio contro la struttura ospedaliera richiedendo non solo il risarcimento del danno patito dalla madre sub specie di danno catastrofale, ma anche quello subito dalla medesima per la perdita parentale
Francesca V., lamentando giramenti di testa ed una forte emicrania, si sottoponeva ad un esame medico diagnostico a seguito del quale gli veniva riscontrata una grave forma di idrocefalo.
Si sottoponeva a visita presso una struttura medica di Roma all’esito della quale il medico neurologo smentiva la diagnosi precedentemente formulata e la invitava a svolgere esami approfonditi alla colonna vertebrale paventando un problema alle vertebre cervicali.
A seguito del peggioramento delle proprie condizioni di salute, che comportavano oltre a giramenti ed emicrania anche incontinenza urinaria e cadute, Francesca V. si sottoponeva ad ulteriori ed approfonditi esami che confermavano la prima diagnosi di idrocefalo.
A fronte di quanto sopra la paziente procedeva ad incardinare giudizio civile nei confronti dell’azienda ospedaliera che aveva errato la diagnosi al fine ottenere il risarcimento del danno individuabile nel peggioramento delle proprie condizioni di vita nei 3 mesi tra l’errata diagnosi e la sottoposizione alle cure corrette.
Valeria Z. nel 1976, in occasione della prima gravidanza, veniva sottoposta ad emotrasfusione e intervento per taglio cesareo.
Nel 1981, in occasione di un intervento chirurgico di ernia inguinale, veniva nuovamente ricoverata presso il medesimo Ospedale di Ruvo durante il quale veniva sottoposta ad emotrasfusione e nuovo intervento chirurgico.
Nel mese di Gennaio 2015, a causa di malessere generale e scadimento delle proprie condizioni fisiche, Valeria Z. effettuava gli esami ematologici prescritti dal proprio medico di fiducia a seguito dei quali veniva accertato che la medesima era affetta da una grave epatite HCV con conseguente necessità di sottoporsi a cura con interferone.
A seguito di quanto sopra Valeria Z sottoponeva la propria cartella clinica all’esame dei medici-legali che collaborano con lo studio legale Pellegrini-Ficco da cui emergeva che la infezione era imputabile alle ripetute emotrasfusioni subite e prive dei necessari controlli e/o degli interventi chirurgici cui era stata sottoposta.
Dopo aver proceduto con le domande amministrative senza esito positivo, Valeria Z. promuoveva giudizio innanzi il competente Tribunale Civile-Sez. Lavoro nei confronti del Ministero ed il nominato CTU concludeva per la sussistenza del nesso causale tra le emotrasfusioni cui era stata sottoposta la nostra patrocinata e la epatite sviluppata dalla medesima riconoscendole l’indennità di cui alla l. n. 210/92
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Il pagamento avverrà solo in caso di buon esito della pratica.
Ecco le risposte alle vostre domande più comuni
Credo di essere stato vittima di un caso di malasanità. Come devo procedere per ottenere il giusto risarcimento?
È bene fare una premessa: la maggior parte dei casi ritenuti di malasanità in realtà non lo sono. Pertanto, il primo consiglio, è di sottoporre all’attenzione del nostro team specializzato il caso concreto unitamente a tutta la documentazione medica in possesso. Se saranno effettivamente ravvisati gli estremi di una responsabilità del medico e/o dell’ente ospedaliero allora sarà nostra cura porre in essere tutte le azioni necessarie per ottenere il giusto risarcimento.
È davvero gratuito il vostro operato o ci sono costi nascosti?
La trasparenza è uno dei principi cardine che guidano la nostra attività. Tutta l’attività del nostro team non comporta nessuna spesa da parte del cliente: la fase preliminare di studio, l’attività stragiudiziale e l’eventuale attività giudiziaria non comporterà alcun esborso. Il compenso, previamente concordato con apposito patto di quota lite, sarà dovuto solo ed esclusivamente nel caso in cui si riesca ad ottenere il risarcimento. Per questo motivo lo studio si occupa di patrocinare solo vertenze che appaiono fondate sia sotto il profilo medico-legale che giuridico.
In che cosa consiste l’esame preliminare?
Di cosa abbiamo bisogno L’esame preliminare consiste in una approfondita valutazione della vicenda che ha interessato il cliente che si ritiene vittima di un caso di malasanità. L’analisi viene congiuntamente dal medico legale specialista nella branca di riferimento in cui sarebbe occorsa la malpractice e dagli avvocati che valuteranno se ci sono tutti gli elementi configurabili la cd. colpa medica. Tutto ciò di cui abbiamo bisogno sono le cartelle cliniche e tutta la documentazione medica in vostro possesso. Il team valuterà attentamente tale documentazione e pianificherà la migliore azione da intraprendere per farti avere il giusto risarcimento nel miglior tempo possibile
Quanto tempo occorre per ottenere il risarcimento?
Dipende. I fattori da tenere in considerazione sono molteplici ed in funzione soprattutto dell’atteggiamento tenuto dalle controparti (medici e/o struttura ospedaliera) nella risoluzione della controversia. Ad onor del vero, ultimamente si registra un atteggiamento piuttosto collaborativo dei responsabili che, in caso di errore medico, si mostrano disponibili a definire la controversia stragiudizialmente che, in tale ipotesi, si conclude positivamente nel giro di pochi mesi.
Cosa posso fare nel caso in cui il medico o la struttura ospedaliera non vogliono consegnarmi le cartelle cliniche o altra mia documentazione medica?
La consegna della cartella clinica o della propria documentazione medica è un obbligo di legge. La direzione sanitaria della struttura pubblica o privata, entro sette dalla presentazione della richiesta da parte degli interessati aventi diritto in conformità alla disciplina sull’accesso ai documenti amministrativi e a quanto previsto dal codice in materia di protezione dei dati personali, di cui al decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196, fornisce la documentazione sanitaria disponibile relativa al paziente, preferibilmente in formato elettronico; le eventuali integrazioni sono fornite, in ogni caso, entro il termine massimo di trenta giorni dalla presentazione della suddetta richiesta.
Nel caso di immotivata diniego alla consegna o di ritardo di quanto sopra specificato, il cittadino può sporgere formale denuncia-querela all’autorità giudiziaria per omissione di atti d’ufficio previsto all’art. 328 c.p.
Se hai altre richieste o dubbi, sottoponici il tuo quesito e saremo lieti di darti una risposta esaustiva nel più breve tempo possibile
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Chi Siamo

Avv. Pasquale Pellegrini. Laureatosi presso l’Università degli Studi di Bari nell’Ottobre 2003, esercita la professione di avvocato dal 2007. Ha sviluppato la propria professionalità nell’ambito del diritto civile specializzandosi nelle azioni per responsabilità civile ed in particolare in quelle per responsabilità sanitaria, ingiusta detenzione ed eccessiva durata del procedimento (cd. Legge Pinto). Nel 2019 ha conseguito un master di alta formazione in materia di risarcimento danni per responsabilità del medico e della struttura sanitaria.

Avv. Gioacchino Ficco. Dopo aver conseguito la Laurea Magistrale in Giurisprudenza presso l’Università di Bari con tesi in diritto civile dal titolo “Il risarcimento del danno non patrimoniale: tra vecchie e nuove prospettive”, esercita dal 2013 la professione di avvocato specializzato in responsabilità civile e in risarcimento del danno da fatto illecito.
Gli avvocati dello studio contano di una fitta rete di medico-legali specializzati in ciascuna branca medica in modo da poterti offrire la consulenza medico-legale più attendibile per il tuo caso concreto.
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